Antifascisti e partigiani ebrei in Italia 1922-1945
Nel 1955, in occasione del decimo anniversario della Liberazione, della fine della Repubblica sociale italiana (RSI) e dell'occupazione nazista, la Federazione giovani ebrei d'Italia (FGEI) sotto l'egida dell'Unione delle comunità israelitiche italiane (UCII) costituì a Venezia il CDEC. Secondo il suo primo Statuto del 1957 lo scopo del CDEC doveva essere "la ricerca e l'archiviazione di documenti di ogni tipo riguardanti le persecuzioni antisemite in Italia e il contributo ebraico alla Resistenza", nonchè la loro divulgazione. Sotto la direzione di Roberto Bassi - al quale nel 1954 fu affidato l'incarico di creare un archivio storico - il CDEC proseguirà il lavoro di Massimo Adolfo Vitale sulla ricerca degli ebrei italiani e stranieri deportati dall'Italia. Il fondo raccoglie documenti degli oppositori al regime fascista prima dell'8 settembre 1943 e dei partigiani della Resistenza, in particolare ebraica. Tra la documentazione cartacea descritta troviamo brevetti, documenti d'identità con false generalità, libretti d'iscrizione alle organizzazioni antifasciste (Giustizia e Libertà, Brigate Garibaldi con le relative divisioni), attestati di riconoscimento della qualifica di partigiano o patriota, nonchè oggetti volti a testimoniare, non solo la partecipazione al movimento di liberazione, ma quel bisogno di libertà, democrazia, giustizia e solidarietà che la legislazione antiebraica aveva negato (1). Inoltre nel fondo è conservata un'unica busta (461) contenente interviste incise su audiocassette, VHS e cd da considerarsi come materiale a corredo del fondo archivistico per una migliore lettura ed approfondimento.
- EHRI
- Archief
- it-002845-st0002
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